Non mi pare di aver mai postato su questo blog alcuna compilation. Ogni tanto ne faccio.
Questa volta ne ho fatta una di nome Kinda Shoegazer che, a differenza di cio che il titolo suggerisce, non è una playlist composta da band shoegaze. O meglio, non prettamente. Avendo però bisogno di un nome e di un titolo, ho deciso di optare per questo. Non è che ci sia un motivo particolare a parte per il fatto che ci sono un po' di canzoni che si possono definire shoegaze, altre canzoni fatte in modo di evocare le atmosfere tipiche di quelle canzoni di fine anni '80 - inizio '90 ed altre canzoni ancora che non c'entrano molto con tutto questo ma nel contesto non stonano.
Tracklist:
01. The Raveonettes - Hallucinations
02. Ride - Polar Bear
03. Piano Magic - You Can Hear the Room
04. Twoism - Boards of Canada
05. Brian Eno - The Fat Lady of Limbourg
06. Patrick Wolf - The Gipsy King
07. Calexico - The Ride (ptII)
08. Girls in Hawaii - Fields of Gold
09. Lush - Sunbathing
10. Film School - Go Down Together
11. Slowdive - Alison
12. Lights Out Asia - Art Divided by Science
martedì 4 marzo 2008
lunedì 3 marzo 2008
Eindhoven

Nel momento in cui sto scrivendo è il 3 marzo, e se la matematica non è un'opinione e credetemi, vorrei davvero che lo fosse, sono passati 20 giorni da quando sono riatterrato ad Orio al Serio dopo una giornata di devasto. Era il 13 febbraio. Ecco la foto. Notare le facce.
Il giorno 12 febbraio, è quello della partenza. L'orario del decollo dell'aereo è previsto per le 10 o giù di lì, ciò vuol dire che alle 7 e mezza io e Mirko ci svegliamo, colazione, cerchiamo di fare quel cazzo di Check-in On-line, usciamo a comprare panini e salumi per un minimo di nutrimento, rientriamo, prendiamo gli zaini e finalmente partiamo.
Arriviamo in stazione dei treni pronti per aspettare il bus diretto all'aereoporto senza Check-in, perchè il sito della Ryanair e simpatico e l'operazione non funziona, quei bastardi non ci vogliono far fare l'operazione, senza stampa del codice di prenotazione che è restato sul tavolo in casa, e senza Gerry, il terzo intestatario del biglietto, che è restato a casa malato. Beh, direi che come partenza è già qualcosa, non credete?
Ci ricordiamo il codice di prenotazione a memoria, perciò siamo relativamente tranquilli. Però dobbiamo fare il Chek-in in aeroporto. Tra l'altro, non è necessario avere questo codice, basta la carta d'identità. Pensa che cagata.

Prendere il bus è troppo sbattimento così, prendiamo il Taxi che ci porta direttamente in centro. tempo di mangiarci un panino, aspettare due secondi gli altri che hanno preso un altro Taxi (in 10 nella stessa auto è un po' dura) e ci siamo già rotti i coglioni. Ciò vuol dire che io , Mirko la Fra e Marchino stiamo già cercando un coffeshop dove cominciare a fare quello che faogni tipico studente universitario che va coi soci in olanda

Beh, non fa molta differenza. Ci siamo spaccati e ci siamo divertiti da matti. Non lo rifarò mai più o comunque, non a breve e non per un periodo così breve. Credo che, la sera, sia riuscito a sfiorare quello che io chiamo lo zero cerebrale, in quanto mi sono reso conto che fare più di un collegamento logico partendo dallo stesso concetto mi risultava quasi impossibile. Dopo di questo stadio scatta la paralisi. Si resta inchiodati al divano o sedia o qualsiasivoglia posto comodo.


Alle 4 del pomeriggio eravamo ancora nella nostra cara e vecchia città sani e salvi. Qui lo dico e qui lo nego. Mai più una cosa del genere. Mai più in Olanda: 3 volte credo che possano bastare, come dire, io ho già dato. O meglio quasi sicuramente ci ritornerò, però mi fermo sicuramente più di un giorno!
Beh, è stata una mattata, difficile a dimenticarsi. Grazie a tutti quelli che sono venuti, mi dispiace un casino per chi non ha potuto però alla fine, ne è valsa la pena.
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